Per diagnosi psicologica s’intende una valutazione generale del soggetto riguardante l’aspetto psicologico, i tratti di personalità e gli eventuali aspetti psicopatologici, ma anche le sue potenzialità. Gli strumenti psicodiagnostici (questionari, batterie di test, colloqui clinici e valutazioni osservative), possono essere somministrati indipendentemente da un percorso di un aiuto psicologico più strutturato. In particolare, in età evolutiva, la Scuola o altre istituzioni possono richiedere una valutazione diagnostica come contributo di un esperto nella comprensione di eventuali difficoltà o disagi in bambini e ragazzi. (continua a leggere…)
La valutazione psicodiagnostica è un processo strutturato di conoscenza e comprensione del paziente (Individuo, Coppia o Famiglia) che consente di ottenere informazioni sulla natura, l’entità, ed eventualmente le cause della problematica presentata. La diagnosi psicologica non si limita al riconoscimento e alla classificazione dei sintomi o all’inquadramento di una malattia (come avviene in ambito medico) ma, tenendo conto della complessità e dell’unicità di ogni individuo, si propone di giungere ad una comprensione psicologica che passa necessariamente attraverso la condivisione emotiva e cognitiva di aspetti profondi di sé. Approfondendo la conoscenza relativa alle proprie caratteristiche personali, relazionali e i suoi schemi di funzionamento, il paziente è posto nella condizione di comprendere se stesso e i propri bisogni e di operare delle scelte che lo aiutino nella realizzazione di sé.
È importante sottolineare che la diagnosi non è mai “un’etichetta” che si appone al paziente, ma una descrizione dinamica di una modalità di funzionamento, sempre passibile di cambiamento nel tempo.